giovedì 23 dicembre 2010

Ciao "vecio"

... c'erano tutti oggi a salutarti, tutti i ragazzi campioni del mondo dell'82, a dire addio a te ed anche ad un calcio che non c'e' piu', il calcio in cui si sudava e si picchiava. Le persone se ne vanno ma i ricordi restano, e le glorie del campionato del mondo in Spagna resteranno sempre scolpite come pietra nelle memorie di tutti noi. Io ero piccolo, appena 5 anni, i miei ricordi sono pochi ma essendo fra i piu' lontani che ho ci sono particolarmente affezionato, sono i ricordi di una infanzia cosi' distante ormai che e' come se appartenessero ad una vita precedente. Allora sapevo cos'era un pallone ma non sapevo nulla di calcio, i festeggiamenti per la vittoria furono per me una sorpresa, una festa di paese come non se ne era mai vista una. Non conservo immagini della partita alla tv, ma scene di cio' che avvenne dopo per le strade, scende deboli come quelle di un sogno confuso. Per terra pezzi di plastica di un faro di una macchina poco prudente nell'esultanza, la mia bandierina del circo americano sventolata come bandiera nazionale, ombre di folla in movimento generate dalle luce artificiali della notte, il concerto dei clacson avvolgente. Io e mio padre eravamo scesi giu' nella piazza fuori la porta, percorrendo quello stesso corso che avro' fatto migliaia di volte da bambino, che ora e' sempre li' ma chi ci va piu', e mia madre era rimasta casa (mia sorella aveva pochi mesi). Anch'io ti dico addio Bearzot, ringraziandoti per aver riacceso in me, questo giorno, i ricordi di quella sera, che sono frantumi spezzati come il faro bianco all'angolo della casa, e che mai pero' diventeranno polvere.
 

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