Se volete visitare la Val d'Orcia, autentica meraviglia storico-paesaggistica della toscana senese, non andateci in autunno, come a me e' capitato, perche' le dolci colline, in quel periodo dell'anno, hanno perso i colori piu' vivi della natura e si presentano spoglie e malinconiche. A parte cio' la mia breve vacanza (di due giorni) e' stata molto appagante, ho avuto modo di conoscere i centri piu' importanti (Pienza, San Quirico D'Orcia, Montalcino) e di rilassarmi sentendomi immerso nella natura.
Pienza e' stata la prima tappa del mio viaggio, una specie di porta d'ingresso alla Val d'Orcia: splendido il panorama che si osserva dalla stradina, sul lato sud del paese, che si protende come un terrazzo sulla valle (il monte Amiata e' facilmente riconoscibile all'orizzonte). Pienza e' famosa perche' e' stata concepita, da un punto di vista architettonico, secondo canoni rinascimentali. Voluta dal papa Pio II, con i progetti di Bernardo Rossellini, rappresento' l'evoluzione dell'anonimo borgo originario, luogo di nascita del pontefice, in citta' "ideale". La piazza, centro della citta', e' piccola ma spettacolare: su di essa si affacciano la cattedrale, palazzo Piccolomini ed il palazzo comunale.
Lasciata Pienza, proseguite avanti, verso la Cassia, e raggiungerete San Quirico D'Orcia. Nel mio caso ho preferito andare ancora piu' avanti con lo scopo di ritornare a visitare San Quirico D'Orcia alla fine della giornata: l'obiettivo era quello di salire prima sulla fortezza di Rocca d'Orcia che prometteva panorami ancora piu' belli di quelli visti da Pienza. Purtroppo la rocca (detta anche rocca di Tentennano) non era visitabile, essendo chiusa per lavori, ed e' stato possibile solo osservarla dall'esterno. Stranamente nessun cartello, prima della salita, avvisava di questo fatto. Nessuna comunicazione nemmeno riguardo la futura data di riapertura.
A poca distanza dalla rocca di Tentennano si trovava pero' Castiglione d'Orcia, quindi il viaggio e' proseguito verso questo centro sulla cui sommita' si erge un'altra fortezza, la rocca Aldobrandesca, sicuramente meno imponente dell'altra. Infatti piuttosto che salire in cima mi sono addentrato per le vie del paese, scoprendo la particolare piazza il Vecchietta, una accogliente piazza in pendio, molto curata, con al centro un pozzo. Nel racconto, ritornando un attimo indietro, ho appena tralasciato di essere passato per Bagno Vignoni (nel mio percorso si trovava subito dopo San Quirico D'Orcia), quindi ne spendero' ora due parole. Famosa sin dall'antichita' per le sue acque termali, non appena si lascia la macchina mostra al visitatore il parco dei mulini che un tempo lavoravano azionati dalle stesse acque sgorganti dal sottosuolo. Ora si osservano solo delle enormi vasche e nulla piu', il vero gioiello di Bagno Vignoni e' da cercare altrove, spostandosi dentro, attraverso le case, mi riferisco alla piazza delle sorgenti, una piazza quasi interamente occupata al centro da una vasca rettangolare contenente acqua termale! Dal vivo rende di piu' che in foto, la consiglio di visitare mettendola al primo posto fra le mete meno conosciute della Val d'Orcia.
L'ultima tappa della giornata, come scrivevo sopra, e' stata San Quirico d'Orcia, forse, inaspettatamente, ancor piu' affascinante di Pienza (secondo i miei gusti). Dopo aver fatto ingresso in paese attraverso la porta dei cappuccini, ho percorso l'intera strada che parte dalla Collegiata, di cui si ammirano i tre notevoli portali, e termina con l'ospedale della scala, dove si rifugiavano i pellegrini che raggiungevano Roma lungo la via Francigena che, nell'attraversare San Quirico, coincideva proprio con il tratto di strada di cui sto scrivendo. A meta' circa di questo tratto c'e' piazza della Liberta' con la porta di accesso agli Horti Leonini, esempio di giardini all'italiana con aiuole di geometrica perfezione.
Il giorno successivo e' stato dedicato a Montalcino e dintorni. Montalcino, citta' del noto vino Brunello, si distende su un'elevata collina in posizione defilata rispetto alla Val d'Orcia. Appena si arriva lo sguardo viene catturato dall'imponente fortezza di Montalcino, costruzione difensiva a pianta pentagonale, che vanta il primato di non essere mai stata espugnata. Lo spazio aperto compreso fra le mura e' visitabile liberamente, pagando si puo' accedere all'edificio, posto ad un angolo della pianta e, dopo essere saliti, camminare lungo la sommita' delle mura. Dalla fortezza si puo' procedere verso l'interno del paese percorrendo il corso principale pieno di negozi soprattutto eno-gastronomici che attirano i numerosi turisti. Oltre al brunello, per quello che riguarda il cibo e' un dovere citare i famosi pici, tipologia di spaghetti a diffusi in tutta la provincia di Siena. Io ho provato i pici con il ragu' bianco di carne, la versione piu' tradizionale e' quella detta "all'aglione", cioe' con pomodoro semplice e tanto aglio. La passeggiata si e' conclusa all'altezza delle chiesa di Sant'Agostino. Purtroppo, ignorandone l'esistenza, mi sono perso piazza del Popolo con palazzo dei Priori che rappresentano forse le migliori attrattive di Montalcino. Da Montalcino in pochi chilometri ho raggiunto l'ultimo tappa della vacanza in Val d'Orcia, ovvero l'abbazia di Sant'Antimo, che consiglio vivamente. Si trova in una frazione di Montalcino, a Castelnuovo dell'Abate (lungo la strada si osservano diversi vigneti). L'abbazia, benedettina, fu fondata da Carlo Magno nel 781 e, in quanto abbazia imperiale, disponeva di numerosi possedimenti. Nel secolo XII fu soggetta ad importanti ampliamenti che si basarono sullo stile dell'abbazia di Cluny. Con la perdita successiva del possedimento
di Montalcino inizio' il declino fino allo scioglimento nel 1462 ad opera di Pio II. Con grossa sorpresa ho scoperto che all'interno si stava svolgendo una funzione religiosa accompagnata da canti gregoriani (che hanno contribuito ad aumentare l'atmosfera di misticismo del luogo!).
di Montalcino inizio' il declino fino allo scioglimento nel 1462 ad opera di Pio II. Con grossa sorpresa ho scoperto che all'interno si stava svolgendo una funzione religiosa accompagnata da canti gregoriani (che hanno contribuito ad aumentare l'atmosfera di misticismo del luogo!).
Per chiudere un piccolo suggerimento, avete presente quell'immagine da cartolina di un gruppo di cipressi disposti a forma di cerchio che e' una specie di simbolo della Val d'Orcia? Ebbene, ritornando da Montalcino, direzione San Quirico d'Orcia lo troverete ad un certo punto alla vostra destra facilmente visibile dalla Cassia...
Val d'Orcia: panorama di Pienza |
Pienza: Palazzo comunale |
Bagno Vignoni: Piazza delle sorgenti |
Rocca d'Orcia |
San Quirico d'Orcia: Piazza della liberta' |
Fortezza di Montalcino |
Castelnuovo dell'Abate: Abbazia di Sant'Antimo |
Cassia: panorama con cipressi |
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