Liberalizzazione del wi-fi nei locali pubblici? Dalle dichiarazioni del ministro Maroni sembrava proprio cosi', in realta' pare che la volonta' politica sia: agevoliamo la diffusione del wi-fi eliminando aspetti burocratici ma manteniamo l'obbligo di identificazione per l'utente che si connette. Quindi liberalizzazione ma fino ad un certo punto, se ne parlera' con il disegno di legge prossimamente in parlamento. Quello che e' certo e' che il decreto Pisanu, in scadenza al 31 dicembre 2010 non sara' prorogato. Con esso scomparira' appunto l'obbligo del gestore del locale pubblico di chiedere la licenza alla questura. L'obbligo di identificazione non scade, sarebbe necessaria invece un'abrogazione per toglierlo di mezzo. Ma cio' evidentemente non accadra', a differenza delle legislazioni di molti altri paesi dovremo continuare a farci identificare, per questioni di sicurezza dicono.Passata la fase della carta di identita' si discutera' della possibilita' di usare il cellulare per ricevere una password da impostare nell'accesso. Tale sistema pero' non sarebbe praticabile per i visitatori stranieri (dal loro numero di cellulare non si riuscirebbe a risalire a nome e cognome come per i cittadini italiani). Sarebbe bello capire con supporto di dati se i wi-fi liberi sono seriamente un mezzo prediletto da criminali e terroristi, ma e' difficile pensare che sia cosi' dato l'esempio degli altri paesi in cui non esistono restrizioni! Stiamo a vedere cosa succedera', voglio ricordare, per finire, che il problema del wi-fi non libero si aggiunge ad altri problemi che limitano la fruizione di internet in Italia, il wi-max in ritardo per colpa dell'assegnazione delle frequenze, il digital divide con 10 milioni di italiani sprovvisti di copertura di banda larga.
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