Sito patrimonio dell'umanita' e parco nazionale, le Cinque Terre, nella riviera ligure di levante, offrono uno spettacolo, paesaggistico e naturale, in grado di emozionare il visitatore. Chi ha un fine settimana libero e non sa come impiegarlo, dovrebbe tenere in considerazione la scelta di recarsi alle Cinque Terre, nel caso non le conoscesse ancora. Un paio di giorni sono piu' che sufficienti per esplorare la zona, anzi consentono di visitare anche Porto Venere, che e' situata a meta' strada fra La Spezia e le Cinque Terre. La soluzione forse piu' pratica, da un punto di vista logistico, consiste nel prendere un alloggio a La Spezia e da li' spostarsi verso le destinazioni scelte. Per muoversi all'interno delle Cinque Terre si e' quasi obbligati ad usare il treno, come e' facile intuire dalla conformazione geografica della riviera le strade non sono comode e gli spazi disponibili per i parcheggi scarsi. Occorrerebbe lasciare la macchina lontano e poi prendere gli autobus di linea che fanno servizio navetta in ciascuno dei cinque borghi. Il treno d'altra parte, e' molto piu' romantico e suggestivo, infatti la linea Sestri Levante - La Spezia opera notevole anche da un punto di vista ingegneristico (si sviluppa per piu' della meta' in galleria), segue la costa a poca distanza dal mare. Consiglio quindi l'acquisto della Cinque Terre Card Treno (dalla validita' di un giorno o anche di piu', a seconda delle esigenze) che permette di prendere il numero di treni che si desidera nella tratta Levanto - La Spezia. La carta inoltre comprende le agevolazioni della Cinque Terre Card base, vale a dire ingresso alla Via dell'Amore piu' a vari musei e siti pensati per i turisti (fra cui il museo dello Sciacchetra', particolare vino passito che e' diventato un simbolo della zona, ed il centro di salagione delle acciughe, altro prodotto tipico). Per quanto riguarda la scelta del posto dove pernottare sara' preferibile cercare una struttura vicina alla stazione ferroviaria di La Spezia, personalmente ho trovato il bed and breakfast Il Giardino in Citta', a circa un km di distanza (pulito e tranquillo, nulla di cui lamentarsi). Purtroppo La Spezia e' stata solo un punto di partenza e di arrivo, ho avuto modo di osservare, passando con la macchina, il porto e l'arsenale militare ma niente della citta' ha ricevuto visita approfondita (da rimandare quindi alla prossima occasione). Dopo questa introduzione passo finalmente alla descrizione delle Cinque Terre, che hanno occupato l'intero primo giorno di gita. Dalla stazione di La Spezia raggiungo in pochi minuti la stazione di Riomaggiore, la prima, procedendo da est, dei cinque borghi che caratterizzano il parco. Riomaggiore si sviluppa in altezza preannunciando gli elementi tipici del paesaggio che vedro' anche in seguito: pendii ripidi, case strette ed ammassate, scogli e vegetazione che si contendono lo spazio. Il tempo di scattare le prime foto e di leggere alcune informazioni nella piazzetta proprio dietro la stazione e subito mi metto in cammino, bastano pochi passi e pochi gradini e mi ritrovo davanti l'ingresso della Via dell'Amore, forse la principale attrattiva turistica (o almeno la piu' famosa) delle Cinque Terre. La salita verso il centro di Riomaggiore e' scoraggiante, piu' amabile e dolce e' il noto sentiero, la folla di turisti, come me, non ha dubbi su dove rivolgersi. Il parco delle Cinque Terre e' provvisto di numerosi sentieri, per lo piu' di carattere montano, a diversi livelli di altezza, in molti casi simili a mulattiere adatte piu' all'appassionato di trekking che al comune turista. Il sentiero numero 2, che costeggia il mare, nel tratto tra Riomaggiore e Manarola e' invece lastricato e semplice da percorrere. Dotato di ringhiere e di panchine, e' il luogo ideale per le passeggiate degli innamorati, da qui quindi il nome di Via dell'Amore che gli e' stato assegnato. Risistemato di recente, presenta anche un ristorante lungo il suo tracciato. Curiosa la galleria in cui i riquadri di luce si proiettano sul pavimento a disegnare una sorta di striscia pedonale che vuole essere un omaggio alla copertina di Abbey Road dei Beatles. Numerosi i punti predisposti per l'osservazione, oltre al mare gli amanti della botanica possono ammirare specie arboree e floreali fra le piu' varie. In meno di trenta minuti si giunge gia' alla fine, nei pressi della stazione di Manarola. Attraversata una galleria pedonale si e' nel centro del paese e la Via dell'Amore e' oramai lasciata alle spalle. Manarola pare subito allegra e accogliente, complice anche un vivace mercatino ospitato presso la piazzetta. Si prosegue lungo la strada principale, che scende dolcemente verso il mare. Un negozio che vende pizze e focacce diventa il posto adatto per una sosta. E' qui che mangio la mia prima (e finora unica) "farinata": una torta salata molto sottile realizzata con farina di ceci (nel mio caso ricoperta di pesto!). Al termine della strada Manarola si affaccia sul mare, mare che puo' essere avvicinato e toccato scendendo lungo gli scogli, da li' durante un ulteriore sosta (che bello farsi riscaldare dal sole) si ha una vista d'insieme, dal basso verso l'alto, della seconda delle Cinque Terre. Nel pieno delle forze, e dell'entusiamo, si torna indietro verso la stazione, aspettando il prossimo treno per Vernazza. Come fanno in molti anch'io salto la terza terra, Corniglia, per arrivare direttamente alla quarta. Volendo scartare qualcosa per ragioni di tempo, inevitabilmente si sacrifica Corniglia che non ha uno sbocco sul mare (e' a 90 m di altezza).
Vernazza e' il piu' grande dei borghi (almeno mi e' apparso tale) e secondo il mio giudizio, il piu' bello e affascinante. Partendo dalla stazione, anche qui si scende verso il mare lungo la strada principale, pero' molto piu' ricca di negozi (e di gente) rispetto a Manarola. E alla fine della strada la vista e' ripagata da un'ampia piazza, su cui si affacciano case colorate e la chiesa di Santa Margherita d'Antiochia da un lato. Dall'altro lato le case si arrampicano su una vetta, dominata dal castello dei Doria. Di fronte, verso il mare, abbiamo invece il porto, le barche che navigano l'insenatura, il via vai di persone lungo i moli e gli scogli. Peccato per una improvvisa ma per fortuna breve pioggia che in parte rovina la visione. Nel tornare indietro verso la stazione si scoprono vicoli stretti che sanno di antico, con le pareti opposte collegate da un groviglio di archi che dominano le teste dei passanti. Il penultimo treno della giornata porta a Monterosso, la piu' occidentale delle Cinque Terre. Usciti dalla stazione in realta' ci si ritrova a Fegina, la parte moderna di Monterosso, a vocazione balneare (ci sono alberghi, ristoranti, ed una lungo spiaggia, la piu' grande delle Cinque Terre). Guardando verso il mare, che riempie un ampio golfo, sulla destra si nota la gigante statua del Nettuno, sulla sinistra la strada che porta alla Monterosso vecchia. Arrivati qui non si impiega molto a fare il giro del centro storico, passando davanti la medievale chiesa di San Giovanni Battista. Dopo cena, avvenuta presso un ristorante del lungomare, mangiando acciughe marinate e orata alla griglia, si prende l'ultimo treno, salutando le Cinque Terre si fa ritorno al bed and breakfast di La Spezia.
Il giorno successivo, con il sole splendente, di primo mattino si raggiunge Porto Venere. La strada, sinuosa e panoramica,conduce proprio ai piedi del borgo, ma parcheggi ovviamente e' difficile trovarne, e' necessario proseguire allontanandosi un poco. Dirigendosi a piedi verso il centro si passa davanti la stazione dei traghetti, infatti nel periodo turistico Porto Venere e le Cinque Terre sono collegate via mare. Attraversando la porta di accesso al borgo,si taglia tutto il centro abitato per uscire all'estremita' opposta. Qui e' la parte piu' interessante, un promontorio si allunga verso il mare, dalla chiesa di San Pietro si osserva un panorama mozzafiato, da una parte le Cinque Terre, dall'altra l'isola di Palmaria prospicente Porto Venere ed il "Golfo dei Poeti". Vi sono resti di castelli e di antichi mulini, poi, a pochi passi, la grotta di Byron, un angolo di paradiso in cui terra e mare si fondono. Il fatto che poeti come Byron e Shelley ed altri vissero in questi posti a cavallo tra Settecento e Ottocento testimonia la bellezza ispiratrice di questa area della Liguria. A pranzo antipasto e frittura in uno dei vari ristoranti con terrazza allineati ai piedi del borgo, poi nel pomeriggio, per concludere in modo originale i due giorni di vacanza, salita in montagna a Zignano nell'Alta Val di Vara, natura incontaminata e boschi dall'aspetto selvaggio, credo poche regioni al mondo possano racchiudere mare e montagna entro cosi' brevi distanze!
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Via dell'Amore |
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Via dell'Amore (dettaglio) |
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Manarola |
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Vernazza |
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Monterosso |
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Porto Venere |
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Porto Venere (chiesa di San Pietro) |
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