E' una cifra impressionante, 61 miliardi di euro. E' quanto speso dagli italiani nel 2010 per i giochi d'azzardo. Dato che la popolazione totale e' di poco superiore ai 60 milioni, e' facile calcolare la spesa media a persona, vengono mille euro tondi tondi. E' difficile pensare a spese piu' consistenti, una persona dal reddito medio in un anno arrivera' a spendere cifre superiori a mille euro solamente per alimenti e eventuali mutui o rate. Per abbigliamento o vacanze, tanto per fare degli esempi, probabilmente si spende qualcosa in meno. Se cio' non basta a convincersi dell'enormita' della cifra, allora si potrebbe anche riflettere sul fatto che 61 miliardi sono circa il 3% del PIL nazionale e ben il 15% delle entrate dello Stato. In effetti si dice spesso che il gioco e' una tassa aggiuntiva che lo Stato applica ai cittadini, purtroppo questo messaggio sembra non essere abbastanza efficace a quanto pare. Si dovrebbe dire piu' chiaramente che il gioco, nelle sue innumerevoli varianti ("Lotto", "Superenalotto", "Gratta e Vinci", e tanti altri) e' una truffa legalizzata: il banco, cioe' lo Stato, vince sempre sul giocatore. Questo perche' la vincita del giocatore non viene pagata in modo inversamente proporzionale alla probabilita' di vittoria ma in misura molto inferiore. Complessivamente quindi, lo Stato non ci rimette mai, mentre sappiamo che un gioco, per essere definito equo, dovrebbe porre tutte le parti nella medesima condizione. Anche volendo ignorare questo aspetto di natura statistica, chi gioca nella speranza di un colpo di fortuna, farebbe bene a tenere a mente che le probabilita' di vincita al "Superanalotto", per esempio, sono una su 622 milioni (l'aiuto delle stelle dovrebbe essere bello grosso, e' piu' probabile morire in un incidente stradale).
Il fenomeno gioco non puo' essere ignorato perche' e' in fase sempre piu' crescente, in prospettiva futura i suoi effetti saranno sempre piu' preoccupanti. Gia' tuttora riguarda ampie fasce della popolazione, specialmente quelle piu' deboli, con bassi redditi (o pensioni). E' evidente che chi gioca segue il sogno di una vita migliore. Dato l'ammontare delle cifre di cui stiamo discutendo e' inevitabile che il gioco, quando crea dipendenza, va ad incidere pesantemente sui bilanci familiari gia' traballanti. Ai problemi di carattere psicologico (chi si fa prendere dal vizio del gioco altera' la propria personalita', peggiora il suo stile di vita) si aggiungono quindi problemi economici, che si ripercuotono sia sull'individuo che sui familiari (notizie di cronaca riportano anche indebitamenti nei casi piu' gravi). Ma per quali motivi il trend delle giocate e' cosi' positivo negli ultimi anni? Forse per la crisi economica che ha provocato licenziamenti, unita alla precarieta' del lavoro e contemporanemente ad un incremento del costo della vita, la gente ha bisogno di maggiori illusioni? Se cosi' fosse lo Stato ci ha messo del suo, aumentando sia l'offerta di giochi che la loro pubblicizzazione. Fra programmi televisivi specifici, rubriche e servizi di telegiornali, il telespettatore e' informato in diretta sui numeri dell'ultima estrazione del "Lotto" e percepisce la vincita come un evento alla portata di mano. Tutto, da un punto di vista mediatico, tende a predisporre nell'utente un atteggiamento favorevole al gioco. Si pensi ad esempio l'effetto cassa di risonanza quando c'e' un montepremi elevato, piu' se ne parla in tv con toni entusiastici piu' crescono le giocate, secondo un circolo vizioso in cui ci guadagnano tutti tranne il cittadino che si auto-tassa. Un ultimo elemento che va considerato e' la facilita' di accesso al gioco. In un qualunque bar, anche fra i piu' piccoli, si trovano macchinette per slot-machine o video-poker. Per non parlare poi dei "Gratta e Vinci", ultimamente li vendono anche alle Poste, e gli impiegati credo siano stati sollecitati a venderli, data l'insistenza con cui provano a convincere il cliente di turno. Alcuni malcelando un palese imbarazzo (fra libri, dvd, gadget vari e "Gratta e Vinci " l'impiegato deve avere la sensazione di lavorare in una carto-libreria qualunque).
Questa ampia premessa sul gioco d'azzardo e' finalizzata al mio intento di proporre un modo piu' ragionevole per impiegare i nostri soldi: elargendoli alle "Onlus" (Organizzazioni non lucrative di utilita' sociale) che li useranno per le loro attivita' benefiche. In particolare mi interessa evidenziare il lavoro che svolge il "Comitato per la Vita Daniele Chianelli". Sorto a Perugia nel 1990 grazie alla volonta' di genitori che avevano vissuto l'esperienza di un figlio malato, il Comitato si adopera per il sostegno di bambini ed adulti ricoverati nei reparti di Oncoematologia Pediatrica ed Ematologia dell'ospedale Silvestrini di Perugia. Ad oggi conta ventimila soci, ed ha sedi dislocate non solo in Umbria ma anche in varie regioni d'Italia. Si basa inoltre su un vasto gruppo di volontari che dedicano il loro tempo alle varie attivita' previste sia nei reparti sopra citati che nel "day hospital " dell'ospedale perugino. Uno dei risultati piu' importanti raggiunti dal Comitato e' stata le realizzazione del "Residence Daniele Chianelli". Si tratta di una struttura ricettiva, una delle poche nel suo genere, che intende ospitare malati e familiari nei periodi che intercorrono tra un ricovero e l'altro. I cicli di cura per le malattie leucemiche sono molto lunghi e si compongono di differenti fasi, una casa in grado di accogliere malati e familiari, spesso provenienti da lontano, con tutto il sostegno possibile, materiale e morale, dato dai volontari, e' sicuramente un notevole aiuto. La struttura dovrebbe arricchirsi in futuro di un'area verde, denominata "Parco del Sorriso", pensata per i bambini ospiti del residence (sara' quindi dotata di giochi e di attrezzature per attivita' all'aria aperta). Il supporto (e completamento) dell'attivita' medica ordinaria si esplica anche in altre finalita' del Comitato: le donazioni e l'incentivo alla ricerca scientifica. Con
i fondi raccolti nel corso degli anni sono state donate decine di strumentazioni all'ospedale. La ricerca viene invece promossa tramite finanziamento di borse di studio per studenti e ricercatori nell'ambito delle leucemie e dei linfomi (un aspetto interessante al riguardo e' l'investigazione sulle cellule staminali).
Questa ampia premessa sul gioco d'azzardo e' finalizzata al mio intento di proporre un modo piu' ragionevole per impiegare i nostri soldi: elargendoli alle "Onlus" (Organizzazioni non lucrative di utilita' sociale) che li useranno per le loro attivita' benefiche. In particolare mi interessa evidenziare il lavoro che svolge il "Comitato per la Vita Daniele Chianelli". Sorto a Perugia nel 1990 grazie alla volonta' di genitori che avevano vissuto l'esperienza di un figlio malato, il Comitato si adopera per il sostegno di bambini ed adulti ricoverati nei reparti di Oncoematologia Pediatrica ed Ematologia dell'ospedale Silvestrini di Perugia. Ad oggi conta ventimila soci, ed ha sedi dislocate non solo in Umbria ma anche in varie regioni d'Italia. Si basa inoltre su un vasto gruppo di volontari che dedicano il loro tempo alle varie attivita' previste sia nei reparti sopra citati che nel "day hospital " dell'ospedale perugino. Uno dei risultati piu' importanti raggiunti dal Comitato e' stata le realizzazione del "Residence Daniele Chianelli". Si tratta di una struttura ricettiva, una delle poche nel suo genere, che intende ospitare malati e familiari nei periodi che intercorrono tra un ricovero e l'altro. I cicli di cura per le malattie leucemiche sono molto lunghi e si compongono di differenti fasi, una casa in grado di accogliere malati e familiari, spesso provenienti da lontano, con tutto il sostegno possibile, materiale e morale, dato dai volontari, e' sicuramente un notevole aiuto. La struttura dovrebbe arricchirsi in futuro di un'area verde, denominata "Parco del Sorriso", pensata per i bambini ospiti del residence (sara' quindi dotata di giochi e di attrezzature per attivita' all'aria aperta). Il supporto (e completamento) dell'attivita' medica ordinaria si esplica anche in altre finalita' del Comitato: le donazioni e l'incentivo alla ricerca scientifica. Con
i fondi raccolti nel corso degli anni sono state donate decine di strumentazioni all'ospedale. La ricerca viene invece promossa tramite finanziamento di borse di studio per studenti e ricercatori nell'ambito delle leucemie e dei linfomi (un aspetto interessante al riguardo e' l'investigazione sulle cellule staminali).
Si puo' dare il proprio contributo al Comitato, oltre che con il volontariato, in vari modi, meno impegnativi ma altrettando indispensabili: con donazioni dirette (sul sito sono riportate le coordinate dei conti correnti bancario e postale); devolvendo il 5 per mille in occasione della dichiarazione dei redditi (sempre sul sito ci sono le istruzioni necessarie); acquistando le "Stelle di Natale" e le "Uova della Speranza", prima delle feste natalizie e pasquali, nei banchetti allestiti presso piazze e supermercati. Basta davvero poco per partecipare a battaglie cosi' importanti, condividere gli obiettivi del "Comitato per la Vita Daniele Chianelli", una volta averlo conosciuto, dovrebbe essere un atto spontaneo e naturale. Il gabbiano, su sfondo azzurro, e' il simbolo del Comitato, quasi a rappresentare la volonta' di volare oltre gli ostacoli della malattia e di apprezzare la gioia di vivere nello stesso tempo. Compito difficile ma non impossibile. Tante persone, con uno sforzo comune, possono far volare in alto il gabbiano!
Nessun commento:
Posta un commento